La storia dell’aglianico di Taurasi
Il Taurasi è un vino che trova le sue origini nell’età preromana: il vitigno principale da cui si produce questo vino, l’Aglianico, era un tempo detto “hellenico” a sottolineare l’origine greca. Da queste origini deriva anche il cognome “Taurasi” legato alla storia e alla nobiltà del borgo. L’etimologia del nome “Taurasi” è da ricercare in Taurasia, un piccolo borgo vinicolo che i romani fecero proprio dopo aver sconfitto gli irpini, nell’80 d.C.
Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno tre anni di cui almeno uno in botti di legno. Il periodo di invecchiamento decorre dal primo dicembre dell’annata di produzione delle uve. A scopo migliorativo è consentita l’aggiunta di vino Taurasi più giovane ad identico vino più vecchio, o viceversa, nella misura massima del 15% nel rispetto delle disposizioni CEE in materia. In tal caso in etichetta dovrà figurare il millesimo (annata) del vino che concorre in misura preponderante. La resa massima delle uve in vino non deve essere superiore al 70% al primo travaso e non dovrà superare il sessantacinque per cento dopo il periodo di invecchiamento obbligatorio.
La zona di produzione è esclusivamente delimitata nei territori amministrativi dei comuni di Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre Le Nocelle e Venticano